Scrivo queste righe nella speranza che, quanti leggono, siano incuriositi ed invogliati ad offrire la loro disponibilità, facendosi donatori (di midollo osseo, di organi, di sangue, di qualunque sostanza organica purché utile alla vita di qualcuno) e aiutando così coloro che sono in angosciosa attesa di trapianto, per poter tornare a sorridere alla vita.
Essere volontari di un’associazione di trasporto organi e plasma per me rappresenta una grande soddisfazione, vista anche e soprattutto la particolarità della prestazione dei servizi svolti.
Ricordo un caso particolare in cui, assieme ad un collega volontario, ci siamo recati in un angolo sperduto della Germania. Siamo partiti una mattina presto verso le quattro. Nei giorni precedenti erano cadute copiose piogge in tutto il nord Italia e sia nella zona appenninica che alpina era nevicato abbondantemente anche a basse quote. La temperatura era sotto lo zero e il nostro viaggio non si presentava come una passeggiata, anche se, chiaramente, non avevamo nessuna intenzione di perdere tempo per la strada. Ben presto però si presentarono le prime difficoltà, in quanto il manto stradale era viscido e ghiacciato; in realtà fu più la tensione che altro, perché la nostra macchina, 4x4 e dotata di pneumatici termici, non ebbe il minimo problema a superare quegli scogli. Il procedere a rilento fu più dettato dall’incolonnamento delle auto davanti a noi, in una lunga fila indiana, nell’unica corsia percorribile, sgombrata dalla neve accumulata ai lati della strada. Dopo ore e ore di macchina e tantissimi chilometri alle spalle giungemmo in questa cittadina, graziosa e carina, ma con un po’ di difficoltà per trovare il posto giusto, visto che le strade erano molto arzigogolate, i cartelli segnaletici scarsi e le istruzioni non molto dettagliate.
Ad ogni modo arrivammo a destinazione. All’ospedale ritirammo il midollo e di nuovo in macchina per il ritorno, con direzione ospedale di Brescia, reparto oncologia pediatrica. Qui ci attendeva una grande sorpresa, inaspettata (almeno a noi che non avevamo mai avuto esperienze presso altri pediatrici): nella sala d’attesa, prima della consegna, c’erano i genitori del piccolo che doveva ricevere il trapianto, perciò l’arrivo del nostro carico prezioso era determinante e riapriva le porte alla vita del piccolo e la speranza dei genitori che tanto stavano soffrendo. Quando questi ci videro, ci riconobbero subito come corrieri, per via del frigorifero che trasportavamo. In quel momento rappresentavamo la salvezza per il loro figlioletto; fu una gioia indescrivibile che veramente ci toccò il cuore. Non ci dettero il tempo di riflettere su cosa stava accadendo, che già ci stringevano calorosamente fra le loro braccia, con sentiti ringraziamenti. La loro grande gioia e commozione trapelava dalle parole, dai gesti e dai loro occhi. ove spuntavano lacrime di gioia e di speranza.
Da quanto sopra dovrebbe trasparire chiaramente quanto sia importante e appagante trasportare materiale per trapianto; ci fa capire quanto un piccolo gesto ridoni grandi speranze alle tante persone che sono in lunghe liste di attesa. E allora da lì nasce la speranza di trovare un donatore compatibile ed un corriere affidabile, che porti nuova freschezza e gioia di vivere. Non ho mai esitato ad offrire anch’io la mia disponibilità e fare la mia parte, visto e considerato che mi è sempre piaciuto aiutare il prossimo, specialmente quando si tratta di persone bisognose e/o sofferenti.