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Gabor D.

Mi è stato richiesto di pubblicare i testi delle mail che ho spedito a casa, a mia moglie e ai miei genitori, durante la mia permanenza a L'Aquila, in Abruzzo, dove sono andato con Massimo, come centro documentazione, su richiesta della sala operativa provinciale di Firenze, per documentare la situazione attuale e il lavoro svolto, a distanza di circa un mese e mezzo dal sisma. Pur trattandosi di corrispondenza privata e personale, ho acconsentito alla pubblicazione perché, effettivamente, credo documenti meglio di altre parole la situazione odierna a L'Aquila e dintorni.

1° giorno

From: Gabor

To: […omissis…] (a mia moglie)

Sent: Monday, June 1, 2009 11:13 PM

Subject: L’Aquila - Abruzzo

Siamo arrivati in tarda serata a L’Aquila, al “campo base Firenze”, il campo tecnico cui siamo stati assegnati. Passati i primi momenti di formalità, abbiamo trovato un'accoglienza serena e calorosa. Le mie prime impressioni sono state molto positive.

Il nostro viaggio è stato veloce e senza intoppi; ci siamo fermati solo una volta per una breve sosta. Durante il tragitto in terra abruzzese non ho avuto modo di vedere granché, in parte per il buio e in parte per il fatto che dall’uscita dell’autostrada al campo base il tragitto è piuttosto breve. Mi hanno però colpito i tanti cartelli lungo il percorso indicanti i vari COM (centri operativi misti), che sono quegli organismi che si formano durante le catastrofi per coordinare gli aiuti, i lavori e i piani organizzativi. Domani ci aspetta una lunga giornata... Un abbraccio. Gabor

2° giorno 

From: Gabor

To: […omissis…] (a mia moglie e ai miei genitori)

Sent: Tuesday, June 2, 2009 10:56 PM

Subject: Terremoto… che pena!

Qui la situazione è veramente triste. Oggi abbiamo visitato la zona rossa de L'Aquila (quella off limits, in quanto ancora sottoposta a pericolo crolli) e altri centri abitati, accompagnati da alcuni ingegneri dei VVFF e dal personale della provincia  e del comune di Firenze. Abbiamo effettuato le riprese che ci sono state richieste come centro documentazione. È impossibile descrivere la situazione tremenda che abbiamo visto, forse le immagini renderanno più l'idea della catastrofe. Per il resto, attorno, nel territorio, sparsi su vasta scala ci sono svariati campi base organizzati da tutta Italia con il contributo di esercito (alpini e carabinieri ma non solo), forestale, croce rossa (militare e civile), pubbliche assistenze, misericordie, vab, legambiente, enti locali e tanti altri operatori volontari che sono venuti a portare il loro aiuto e contributo. La situazione nei centri abitati (ma anche fuori) è da incubo. Tantissime case crollate, strade deserte, negozi distrutti o trovati come se fosse stato fermato il tempo al loro interno, con i manichini cascati, le mura aperte o molto peggio... Tanti vigili del fuoco che lavorano ovunque. È impressionante l'estensione del sisma: ci sono interi paesi quasi completamente rasi al suolo. Qualcuno dice che a L'Aquila ci siano ancora dei morti sotto le macerie; non so se sia vero, ma non stento molto a crederlo in quanto in tanti edifici non sono state ancora spostate le macerie, tanto è vasto il danno. Nei campi base è stato organizzato da zero tutto quello che x la maggior parte della gente è normalità: individuazione zona adatta, spianatura, stesa sassi o terreno che non crei fango, piazzamento tende alloggio, ospedali da campo, punti di primo soccorso, bagni e docce prefabbricati, tende mensa, cucine da campo, trappole x topi, canalizzazioni x scarichi di vari tipi, gruppi elettrogeni, antenne radio e satellite x telecomunicazioni, luci, fari, prese elettriche antiacqua, insomma tutto quello che può venire in mente e che serva al buon vivere civile. Si parla di oltre 5000 tende (sono da otto posti e già questo rende l'idea sulla quantità degli sfollati), poi ci sono tutti gli ospiti degli alberghi della riviera... La notte ci sono i campi base illuminati a giorno mentre le case e i centri abitati sono bui e deserti, presidiati solo dalle forze dell'ordine. Anche di giorno la situazione non è migliore e il silenzio regna sovrano, interrotto solo dal fragore dei macchinari e delle motoseghe, o dal silenzio di qualche cane e gatto rimasti senza padroni e ormai randagi. La gente ha lo sguardo rassegnato di chi ha perso tutto: parenti, amici, case, macchine... La voglia di ricominciare si scontra col senso di desolazione e con la paura di rientrare nelle abitazioni dichiarate agibili. Unico lato positivo di questo macello è la grande solidarietà che si respira attorno. Si vive una comunione di sentimenti che difficilmente riuscirò a dimenticare, un senso di fratellanza che unisce la disperazione all'amicizia. Mi viene tanta voglia di piangere... Vi voglio bene. Baci. Gabor

3° giorno

From: Gabor

To: […omissis…] (a mia moglie)

Sent: Wednesday, June 3, 2009 11:36 PM

Subject: Abruzzo

Il ricordo della tragedia vissuta ieri era ancora vivo stamani all'alba quando mi sono alzato. Avevo ancora davanti agli occhi il centro de L'Aquila e vari paesi in cui abbiamo tristemente vissuto il dramma del terremoto: Civita di Bagno, Villa Sant'Angelo, Tussillo e soprattutto Onna che praticamente è rasa al suolo, tanto è stata devastante la furia della scossa in quel luogo. Pensavo di aver toccato il fondo del dolore e invece oggi é stato altrettanto devastante. Soprattutto mi rimarrà sempre nel cuore il contatto che abbiamo avuto con la popolazione negli altri luoghi e campi visitati: San Demetrio, Castelnuovo, San Pio delle Camere e altri paesi dei dintorni di cui non ricordo il nome ma di cui porto ancora nel cuore il triste ricordo degli squarci nelle case, del dolore delle persone e dei danni documentati. Abbiamo avuto testimonianze di ringraziamento da parte di molti che ci dicevano quanto siano stati felici di non essere stati lasciati soli in quei momenti drammatici e di essere grati della solidarietà e dell'affetto che hanno ricevuto attraverso azioni dirette da parte delle prime colonne mobili e degli altri volontari sopraggiunti in seguito e tuttora presenti in gran numero e impegnati nelle più svariate attività: di mantenimento campi, di pulizia, di cucina, di lavanderia, di supporto medico, di accoglienza, di ludoteca per i bambini e tantissime altre attività sparse nella realtà dei campi. Allo stesso tempo manifestavano la loro preoccupazione per il sopraggiungere di settembre, che presto arriverà e porterà tanto freddo, pioggia e neve; la vita in tenda, alla quale ci si può adattare d'estate, diventa drammatica con l'arrivo dell'inverno. A Castelnuovo abbiamo visitato il campo organizzato dalla Regione Toscana, dove però ho respirato un’aria più formale rispetto ad altre realtà e in cui ho avuto la sensazione che qualche miglioria, sia strutturale che di ottimizzazione organizzativa, potrebbe giovare alla buona funzionalità del campo. A San Demetrio e a San Pio siamo entrati in contatto con i bambini e gli insegnanti delle scuole che sono state seriamente danneggiate dal terremoto. Nel primo luogo abbiamo documentato i danni della scuola, soltanto parzialmente agibile in quanto gravemente danneggiata in alcune parti fondamentali e della cui ricostruzione si è presa carico la provincia di Firenze. In quel luogo ha anche sede il COM 2 (centro operativo misto) cui fanno capo alcune Polizie Municipali che sono al nostro “campo base Firenze”. In entrambi i posti abbiamo documentato le tende-scuola allestite per dare un  senso di continuità e normalità alla vita dei bambini di asilo, scuole elementari e medie. Tutte queste testimonianze di affetto, condite di tutte le tristezze e dalla durezza della realtà quotidiana, oltre che dalla paura e l'incertezza del futuro, condensate in un solo giorno, hanno fatto sì che mi porti dentro una grande tristezza ma anche uno stimolo a fare e aiutare ancora di più queste persone fantastiche e sfortunate al tempo stesso. A San Pio abbiamo vissuto un episodio bellissimo di intenso affetto, durante il quale la nostra scorta, la Polizia Municipale di Prato, ha donato ai bambini della locale tenda-scuola una maglietta ciascuno. Poca cosa di per sé stessa, ma ha voluto rappresentare un gesto di solidarietà molto apprezzato dai bambini che erano allegri e festosi nella loro ingenua innocenza. Abbiamo proseguito il nostro impegno documentando l'affossamento del lago Sinizzo, accompagnati dalla Polizia Municipale di Viareggio che ci ha fatto un sunto dei danni della zona, testimoniando anche l'impegno dei corpi delle tante polizie municipali impegnati in attività che vanno dal semplice controllo del traffico alla notifica degli atti. In serata siamo stati ospiti del campo della Regione Emilia Romagna, di cui ho avuto un’ottima impressione, dove è stato organizzato un concerto con l’associazione “Rock No War” a favore della popolazione. Dopo il concerto siamo andati a mangiare la pizza in un ristorante che - essendo l'edificio seriamente lesionato - aveva allestito alcune tende con dei tavoli per gli ospiti, in quanto l'edificio era seriamente lesionato. La nostra cena ha potuto così rappresentare un piccolo contributo alla ricostruzione. Infine siamo rientrati stanchi al nostro campo base, dove i movimenti nelle tende, i tanti rumori dei lavori giornalieri e le voci degli abitanti del campo cominciano già ad affievolire la loro vitalità giornaliera, a causa dei tanti impegni necessari. Sono stanco morto. Ti amo. Buonanotte.

4° giorno 

From: Gabor

To: […omissis…] (a mia moglie)

Sent: Thursday, June 4, 2009 10:48 PM

Subject: ultimo giorno a L’Aquila

Stanotte il freddo in tenda ha fatto capolino e mi ci sono volute tre coperte ed il riscaldamento acceso per poter passare la notte con un minimo di tepore sotto le coperte. Poi una doccia veloce e abbiamo cominciato a lavorare. Per prima cosa abbiamo effettuato le riprese complete del nostro campo base, per documentare come è costituito e come funziona, anche in considerazione del fatto che è veramente ben organizzato e ha una conduzione impeccabile. In seguito la Polizia Municipale di Firenze ci ha accompagnati a Paganica, Tempera, Filetto, Pescomaggiore e infine a Camarda. Abbiamo documentato la consegna di abbigliamento, da parte della Fratellanza Militare di Firenze, alla popolazione e a uno spaccio popolare, poi abbiamo proseguito il nostro compito documentario visitando alcuni campi fra i quali quello dell’Associazione Nazionale Alpini di Trento, molto ben organizzato. Siamo rientrati al nostro campo base nel primo pomeriggio. Il tempo di un ultimo saluto ai ragazzi della sala operativa mobile, al capo campo Paolo Dolfi e ai volontari della VAB, e poi abbiamo intrapreso il nostro viaggio verso casa, con una profonda tristezza nel cuore ma anche con tante idee e voglia di fare per portare un ulteriore contributo concreto al popolo abruzzese. Ti sto scrivendo dalla macchina, siamo quasi a Roma e ci girano tante idee e tanti pensieri per la testa. Nei prossimi giorni saremo impegnati nel montaggio delle varie ore e ore di filmati e abbiamo pensato che, nel nostro piccolo, potremo utilizzare alcune sequenze per una raccolta fondi a favore dell'Abruzzo. Nelle prossime settimane cercheremo di concretizzare queste prime idee. Abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi! A fra poco. Ciao.

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